La mostra intitolata “Il tempo sospeso” della pittrice feltrina Maria Turra, svoltasi proprio nel centro storico di Feltre (BL), città tanto amata dall’artista, ha dato vita ad un evento magico. Sono state esposte le opere dipinte tra il 2006 e il 2016 e la mostra “Il tempo sospeso” è rimasta aperta al pubblico durante il mese di luglio 2016 presso la Galleria Via Claudia Augusta del Comune di Feltre, che ha dato il suo patrocinio e la sua collaborazione.

Di seguito l’articolo della Prof.ssa Enrica Bazzali, relativo alla mostra “Il tempo sospeso”, apparso su “L’Amico del Popolo“, in data 07 luglio 2016.

“Solo nella presa di distanza dagli eventi contingenti, cui è pesantemente vincolata la routine quotidiana, l’anima può ritrovare se stessa, sentirsi libera e felice. Allora il tempo resta sospeso al di là dello scorrere dei minuti e delle ore, ed è possibile riscoprire l’armonia, la bellezza, la dolcezza stessa della vita.

Maria Turra trasferisce la sua gioia di vivere e la solarità della sua indole nel cromatismo vivo della sua opera pittorica, una passione che l’accompagna fin dalla tenera età. “Il tempo sospeso” è il titolo della mostra dedicata alle sue opere più recenti, allestita col patrocinio dell’Amministrazione comunale L’inaugurazione si è tenuta sabato 2 luglio nella Galleria Comunale via Claudia Augusta. Francesca Pinter, presidente del Circolo artistico M. Morales, ha illustrato il percorso formativo della pittrice e ha messo in evidenza gli aspetti più caratteristici delle opere esposte.

L’ispirazione viene da un contatto semplice col paesaggio, con la realtà di tutti i giorni che, per quanto familiare, trasmette sensazioni sempre nuove, dolci ed appaganti che esulano dal tempo ordinario.Nei quadri di Maria Turra il tratto deciso ed il gusto dello sfumato si alternano secondo le suggestioni che la realtà sensibile le trasmette e sono perciò aspetti complementari della sua tecnica pittorica.Nei paesaggi invernali i tronchi e le ramificazioni degli alberi si stagliano con tratto deciso. Predomina il colore blu intenso che conferisce un tocco di mistero alla scena, mentre l’effondersi del candore della luce lunare trasmette un senso di pacatezza e di dolce silenzio. La mente rifugge da pensieri tristi e proietta lo sguardo più oltre laddove si possa godere del calore protettivo di una casa. Anche l’immagine della neve che cade, con tocchi leggeri e sfumati, non ha nulla di mesto: il turbinio leggero dei fiocchi, quasi una danza silenziosa, sembra misurarsi coi battiti impercettibili del cuore umano. E dal candore della neve lo sguardo si sposta poi verso un ramo fiorito i cui teneri petali, emblema di labilità e di inconsistenza, ci ricordano come la primavera quassù, tra le nostre montagne, sia transitoria e breve. Forte e vigoroso, invece, l’autunno, fiammeggiante nell’oro dei raggi solari che creano gamme di gialli e di rossi intensi in cui si scorge la pienezza, la maturità stessa della vita. E nell’ultima danza delle foglie, nelle nebbie autunnali il tempo è veramente sospeso tra vitalità e languore, tra dinamismo e dissolvenza, tra voci presenti ed echi lontani.

“Sensazione estroversa”: così la Pinter definisce la cifra di questa pittura. Certamente l’occhio dell’artista sfoglia “il libro” della natura e del tempo da cui riceve particolari segnali ed emozioni che si traducono in pensieri e in sentimenti. La sensazione, che gli antichi filosofi definivano un flusso di particelle che dallo sguardo si trasmette ed investe l’anima, riappare nella tela per dispiegarsi in giochi cromatici, in tratti decisi o in movimento di linee.

Immergersi nella natura significa andare oltre la contingenza della quotidianità per scorgere la durata del tempo, significa anche cogliere l’essenza stessa della vita ed elevare il nostro animo. Questo il messaggio profondo, ma reso con un linguaggio pittorico chiaro e del tutto accessibile, che Maria Turra ha voluto trasmettere nelle sue opere.”

Prof.ssa Enrica Bazzali