Il Dott. Pietro Rugo, grande estimatore della pittrice Maria Turra, nel 1983 ne descrive la pittura giovanile, attraverso una critica che riesce a riassumere l’amore della pittrice feltrina per la natura e l’arte figurativa.

“La pittrice Maria Turra è nata nel 1961 a Rocca d’Arsié. Un paese a me caro per avervi esercitato la professione, il medico. Originari di Arsiè furono nel passato i pit­tori: B. Castelli. E. Maddalozzo, E. Tonin e l’autrice di questa mostra la quale continua la loro tradizione.

La nostra artista è molto giovane e come tale avverte gli Impulsi dell’ambiente che la circonda, con i suoi Cieli, quell’aria chiara e pura, quelle case lievemente nostalgiche. La Turra dipinge prendendo spunto dalla na­tura che è il suo tema principale. Ha cominciato a dipingere quando, ragazzina, frequentava l’Istituto Magistrale Vittorino da Feltre, dove si è diplomata e in seguito ha frequentato lo studio della nota pittrice Fiore B. Zaccarian dalla quale ha attinto l’amore per l’arte e per la vita fiorente ed esplosiva della natura scoprendo cosi la predilezione per una pittura solare e gioiosa. La sua espressione vitale è data soprattutto dall’effetto del colore usato abbondantemente ed efficacemente con toni molto caldi e vivaci che richiamano più l’ambiente mediter­raneo che quello nordico dal quale proviene. E’ dichiaratamente figurativa e formale e allo stesso tempo spontanea e genuina nella sua esuberanza. I suoi < grappoli d’uva >, l’eleganza ritmica del colore negli <anemoni>, i bellissimi <fiori di radicchio>, la luminosità del <ramo di melo> nel vaso di vetro ci fanno capire l’attenzione, la cura, la diligenza e la spontaneità che la Turra mette noi coraggioso impegno di pittrice.
I toni rossi, in taluni quadri, sono esplosivi, evocando quasi un godiménto popolare, la loro esuberanza è ca­pace di efficacia persuasiva e di una misteriosa forza.
Chi si dà al rischio della pittura vale se insiste con semplicità, prudenza e umiltà e la Turra sta mantenendo le promesse resistendo fedelmente all’impegno assunto con un lavoro intenso ed in alcune tele con risultati di vero prestigioso gusto artistico; c’è da augurarsi che la sua personalità sia sostenuta dall’ardore pratico che dimostra: è un segno di libertà spirituale: le sue opere raggiungeranno così l’intelletto e il sentimento di chi le ammira.”

Dott. Pietro Rugo 1983