Le intense sfumature dell’azzurro avvolgono i paesaggi silenti . Tutto si placa, la natura ritrova la propria  dimensione,  i grandi alberi del bosco accolgono la prima neve d’inverno. Le atmosfere romantiche di Maria Turra ci portano sempre verso contenuti che esprimono un clima rasserenante dove poter ritrovare noi stessi. All’inizio  troviamo sottili descrizioni e atmosfere stagionali, un sentiero nella fitta vegetazione, la falce di luna oltre i monti, il vento gelido dell’inverno;  poi gradatamente tutto lascia spazio all’idea, all’evocazione di un ricordo, alla bellezza del silenzio.. Ed ecco che tutto si trasforma. I gesti diventano dilatati, le atmosfere fluenti,  si dipanano spazi attraverso  i quali l’autrice trasmette i propri stati d’animo. La pittura viene vissuta  come pura emozione interiore. Ma  è soprattutto la ricostruzione magica dei luoghi ad attirare lo sguardo. Seguendo il pulviscolo luminoso di una luce notturna che filtra  dalle lievi pennellate, si avverte l’anima nuova del paesaggio, la surreale maestosità spesso intrisa da una malinconica bellezza. Maria Turra procede nell’ambito di un linguaggio impressionista che successivamente proietta le estensioni delle  risonanze interiori. Pittura dunque dai connotati personali,  basata sull’analisi emozionale che indubbiamente coinvolge anche l’osservatore. Non solo quindi la descrizione di luoghi conosciuti ma la dimensione dello spirito,   visioni  sospese che per l’autrice  riflettono le variabili esistenziali.   Si coglie  così l’incontro   tra la pulsione interiore ed il riferimento linguistico, una equilibrata dialettica  formale tra l’essere  e la natura, luogo dell’anima che accoglie e conforta nella rarefazione del colore e nell’impercettibile suggestione dell’aria e della luce.

Gabriella Niero